Non abbiamo deciso di appoggiare il progetto sportivo per un ritorno di immagine; fortunatamente la nostra azienda, che si occupa prevalentemente di sistemi antincendio, ha una solida posizione sul territorio e l’emergenza sanitaria non ci ha condizionato eccessivamente.
Amo e seguo il calcio e l’idea di investire un pò di risorse in una società calcistica mi è sembrata una cosa giusta e anzi doverosa: dico questo perché durante l’ultimo anno e mezzo quella dei ragazzi è la fascia della popolazione che ha risentito maggiormente delle limitazioni imposte dalle chiusure, lo so per esperienza diretta. L’età media della squadra del Vaggio Pian di Scò è molto giovane, e tramite il mio contributo spero di aiutare a far sì che in un futuro molto prossimo questa società attragga a sé sempre più ragazzi; abbiamo sperimentato cosa vuol dire ritrovarli costretti in casa, incentivare e sostenere qualsiasi opportunità sociale e sportiva che consenta loro di stare all’aperto e in compagnia è un atto doveroso come dicevo. Non si tratta soltanto di togliere i ragazzi dalla strada, anche se questo vecchio assunto resta sempre valido, ma anche di spostarli dal divano di casa e dagli schermi dei tanti dispositivi che popolano la nostra quotidianità. Anche nel 2021 un campo da calcio resta uno dei baricentri di qualsiasi comunità come lo è quella di Pian di Scò: chi fa sì che i nostri ragazzi possano praticare attività fisica deve essere tutelato e appoggiato il più possibile.
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Katiuscia Martinelli, intervistata da Calciopiù.